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L'Abbaglio del regista palermitano Roberto Andò è un film storico ambientato nel 1860 che entra nelle pieghe della spedizione dei Mille di Garibaldi in Sicilia.
Ad essere raccontato è un retroscena, poco conosciuto ma decisivo, che vide come protagonista Vincenzo Giordano Orsini, alto ufficiale inizialmente borbonico poi passato fra le fila mazziniane e della rivoluzione risorgimentale, al quale l'eroe dei due mondi ricorse per mettere in campo una ingegnosa strategia militare in grado di aggirare la superiorità numerica dell'esercito borbonico.
Con un "coup de theatre" Orsini guidò, infatti, una colonna di garibaldini, fra i quali molti feriti, che fece da "esca" al generale svizzero dell'esercito regio Jean Luc Von Mechel. Il lacerato manipolo si diresse verso l'entroterra siciliano fingendo la ritirata e consentendo, invece, a Garibaldi di avanzare e di conquistare Palermo.
Un busto in marmo nei giardini del Pincio di Roma è dedicato a Vincenzo Giordano Orsini, ma L'Abbaglio è un film lontano da una lettura trionfalistica della storia, e concentrandosi su un episodio minore aggancia rifrazioni vitalissime, valide per la comprensione del presente. Il lavoro di Roberto Andò, che si avvale ancora una volta, dopo "La Stranezza", di Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, è un film prismatico fatto di dramma e commedia, idealismo e individualismo.
L'Abbaglio è un film che illumina un periodo di storia fondante e cruciale per il nostro Paese, in cui gli ideali che animano giovani diversi tra loro per provenienza ed estrazione sociale, si intrecciano con il disincanto e l'individualismo, lasciando intravedere i segni di compromessi, soprusi e paradossi che segneranno il futuro dell’Italia fino ai giorni nostri. In particolare con il sorprendente finale sorregge il filo di una riflessione che riguarda la speranza del cambiamento sociale, l'estensione dei diritti, il valore dell’impegno dei singoli, lo sguardo sul mondo delle nuove generazioni che il 20 gennaio 2025 sarà al centro del confronto tra i protagonisti e gli studenti nell’evento live trasmesso nei cinema di tutta Italia subito dopo la proiezione del film.
Roberto Andò, Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, con l’aiuto di esperti di riferimento risponderanno ai tanti interrogativi che pone il film:
La storia è davvero "magistra vitae" e l'uomo impara? Quanto delle contraddizioni e dei paradossi raccontati nel film è presente ancora oggi nel nostro Paese? Che cos'è il coraggio? Fino a che punto le aspirazioni sociali che motivarono la spedizione dei Mille possono dirsi realizzate? Le grandi vicende storiche possono essere influenzate dal nostro modo di essere?
Il dibattito con gli studenti offrirà inoltre l'occasione per una riflessione sull'ambivalenza dell’animo umano, la coesistenza di caratteri quali individualismo e generosità, idealismo e ingenuità.
L'iniziativa è rivolta alle scuole secondarie II grado e alle scuole secondarie di I grado (3a media).
Partecipazione al cinema: € 5,00 a studente. Prenotazioni scuole in esclusiva su Unisonalive entro il 15 gennaio 2025.
Salvo Ficarra e Valentino Picone
In programma il 20 gennaio 2025 alle ore 10:00, l'iniziativa prevede la proiezione del film al cinema seguito da una diretta di 45-50 minuti che coinvolgerà il regista Roberto Andò e i protagonisti del film, Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone e la partecipazione di esperti di riferimento. Dalle sale cinematografiche collegate da tutta Italia, gli studenti assisteranno al live e potranno interagire con i relatori con l’invio di domande mediante app dedicata.
I docenti potranno prenotare la matinée scolastica nei cinema in elenco con un minimo di 80/90 studenti paganti, oppure aggregarsi con numeri inferiori qualora sia già stata "attivata" una proiezione da un altro istituto (fino ad esaurimento posti in sala).
Ticket di ingresso al cinema: Euro 5,00 per ogni studente, da pagarsi direttamente al cinema il giorno dell'evento.
Sinossi
1860. Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini.
Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica.
In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.